sabato 15 novembre 2014

Le diatomee






Ed eccoci alla seconda osservazione al microscopio, una bellissima diatomea...
Cosa hai osservato al microscopio?
A quale regno degli esseri viventi appartiene?
Come si nutrono?
Dove vivono?
Perchè sono indispensabili agli ecosistemi di tutto il pianeta?
Come si collegano alle rocce sedimentarie?
E perché sono importanti come fonte di energia per la nostra tecnologia?  

5 commenti:

  1. LE DIATOMEE

    1.cosa avete visto al microscopio?
    Al microscopio abbiamo visto delle piccole barchette in movimento, queste sono microrganismi chiamate diatomee.
    2.A quale regno degli esseri viventi appartiene?
    Le diatomee appartengono al regno dei protisti saprofiti che sono organismi eucarioti unicellulari.
    3.Come si nutrono?
    si nutrono per assorbimento di sostanze in decomposizione, sono privi di parete cellulare e vengono chiamate funghi mucillaginosi.
    4.Dove vivono?
    In genere le diatomee si trovano all' interno di un guscio silicio chiamato frustulo. Il frustulo a seconda delle specie a molte forme e svariati ornamenti. Vivono in ambenti acquatici: il mare, in ambienti salmastri e di acqua dolce ma possono trovarsi anche sui terreni umidi e ambienti come lagune ipersaline o nel ghiaccio.
    5.Perché sono indispensabili agli ecosistemi di tutto il pianeta?
    Sono indispensabili agli ecosistemi del tutto il pianeta perché fossilizzandosi formano spessi sedimenti noti come diatomite, perché viene utilizzata per le sue proprietà abrasive (ad esempio nei dentifrici) o filtrati (nelle piscine). Insieme alla nitroglicerina e il principale ingrediente della dinamite, che funge da stabilizzante .Viene usata per la lavorazione del vetro e in passato per l'affilatura dei coltelli e per la costruzione dei vasi.
    6.Come si collegano alle rocce sedimentarie?
    Le rocce sedimentarie formate da sedimenti derivati, in diversi modi, dagli organismi viventi. Contengono molto spesso scheletri, gusci o resti vegetali, che alla morte degli organismi vengono depositati. In alcuni casi, invece, si tratta di strutturare prodotte da organismi.
    Realizzato da:Silvia Civirani ( Gruppo: Contessa,Gilardi,Civirani S.)

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  2. LE DIATOMEE
    • Cosa hai osservato al microscopio?
    Sembrano delle piccole barchette, esse hanno un guscio chiamato frustalo,che protegge il Citoplasma e sono alghe unicellulari.
    • A quale regno degli esseri viventi appartiene?
    Le diatomee fanno parte del regno dei protisti che sono organismi eucarioti unicellulari. Essi si possono distinguere in tre grandi gruppi: protisti autotrofi, eterotrofi, o protozoi oppure saprofiti. Le diatomee appartengono a questi ultimi che comprendono organismi simili a funghi e sono privi di parete cellulare
    • Come si nutrono?
    Le diatomee si nutrono per assorbimento di sostanze in decomposizione.
    • Dove vivono?
    tutti gli ambienti acquatici o semplicemente ambienti umidi, si possono trovare anche disperse nel pulviscolo atmosferico
    ● Perchè sono indispensabili agli ecosistemi di tutto il pianeta?
    Le diatomee sono indispensabili agli ecosistemi di tutto il pianeta esse fossilizzandosi formano spessi sedimenti chiamati diatomite, può avere varie funzioni: ha proprietà abrasive o filtrati .Insieme alla nitroglicerina e viene usata per la lavorazione del vetro
    ● Come si collegano alle rocce sedimentarie?
    Le rocce sedimentarie sono formate da sedimenti derivanti, in diversi modi, dagli organismi viventi. Contengono molto spesso scheletri, gusci o resti vegetali, che alla morte degli organismi vengono depositati. In alcuni casi, invece, si tratta di strutture prodotte da organismi costruttori durante la loro vita, oppure di sostanze organiche che nel corso della diagenesi vengono trasformate in particolari sostanze organiche, quali petrolio ecarbone.
    Realizzato da Francesca Sassi.. GRUPPO (Opre, Cavalieri, Sassi)

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  3. Le diatomee

    1. Abbiamo visto delle alghe di diatomee al microscopio, insieme alla professoressa dentro la classe per sapere e osservare tutti i particolari di questa specie. L’alga è composta da una serie di cellule comunicanti chiamate “FRUSTULI” e la struttura della membrana d’ogni è ricca di SILICE. La membrana è divisa in due valve incastrate l’una nell’altra, come il fondo di un coperchio di una scatola. La propagazione di questi organismi avviene per divisione: ciascuna delle cellule figlie eredita una valva dell’individuo genitore; ne viene di conseguenza che l’individuo che eredita la valva più piccola, si riduce continuamente di dimensione, finché non avvengono particolari fenomeni.
    2. Essa appartiene al regno dei protisti che sono organismi eucarioti unicellulari. I protisti si possono distinguere in tre grandi raggruppamenti:

    - I protisti AUTOTROFI, che comprende tre phyla principali tra cui le euglenofite, le crisofite(gruppo delle diatomee) e le pirrofite;
    - I protisti ETEROTROFI, O PROTOZOI;
    - I protisti SAPROFITI.

    Tutti questi si riproducono assessualmente, per divisione cellulare, e talvolta sessualmente, per congiunzione.
    3. Le diatomee (protisti autotrofi) si nutrono per assimilazione di sostanze vegetali, degradate e
    Mancanti di parte cellulare detti funghi mucillaginosi.
    4. Queste alghe vivono in acque sia salate che dolci, nei terreni umidi o nel ghiaccio. Sono
    comparse nel Cretaceo nei primi tempi e sono una componente importante sia del
    fitoplancton che del microfitobenthos. Delle 100.000 specie di diatomee attualmente
    riconosciute, sono 10.000 sono planctoniche.
    5. Esse sono indispensabili perché sono state le prime alghe create circa 5 milioni di anni fa nel
    nostro pianeta. Contribuiscono in particolar modo alla produzione primaria e per il ruolo della catena trofica (è un importante fonte di cibo per gli animali marini quanto per gli ambienti terrestri).
    6. si collegano con le rocce sedimentarie tramite organuli viventi che una volta decaduti
    vengono depositati, quindi diventano materiali di fossilizzazione e sono cosi dei componenti chiamati DIATOMITI. La diatomite può essere utilizzata come dentifricio nei nostri tempi oppure come filtrante ma è anche l’elemento principale che costituisce la dinamite, insieme alla nitroglicerina.
    7. Le diatomee sono importanti per la nostra tecnologia perché svolgono una funzione
    importante in medicina, in particolare trovare tracce di diatomee nelle vie aeree di un corpo
    umano può dedurre se un corpo è morto per annegamento e se è morto prima o dopo essere
    stato in acqua.

    realizzato da : Beatrice, Giorgia e Claudia

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  4. 1-Cosa hai osservato al microscopio?
    Al microscopio abbiamo osservato le diatomee che viste da molto vicino sembrano barchette con all'interno delle cordicelle divise da una riga.
    2-A quale regno degli esseri viventi appartiene?
    Sono alghe unicellulari non flagellate, appartenenti alle Crisoficee. Ogni Diatomea e' costituita da una cellula avvolta da una membrana pectica che si impregna di Silice nella formazione di un guscio rigido, denominato Frustolo, che protegge il Citoplasma
    3-Come si nutrono?
    Si nutrono con sostanze in decomposizione.
    4-Dove vivono?
    Sono diffuse nelle acque dolci quanto in quelle salate, principalmente in ambiente acquatico: in mare, in ambienti salmastri e di acqua dolce (laghi, fiumi, fontane) ma possono trovarsi anche sui terreni umidi e in ambienti estremi (lagune ipersaline, ghiaccio).
    5-Perchè sono indispensabili agli ecosistemi di tutto il pianeta?
    Se non esistessero loro, non ci sarebbe vita negli oceani: eppure le diatomee, le alghe unicellulari non superano i due millimetri di lunghezza. 
    Piccole ma indispensabili: l’ambiente marino come quello d’acqua dolce sono ricchi di questi piccoli microrganismi e le molecole organiche da essi prodotte finiscono nel “menù” dei pesci. 
    In più, come ogni alga che si rispetti, le diatomee compiono la fotosintesi clorofilliana. All’interno dei loro particolari e sempre diversi gusci silicei sono racchiusi vari tipi di clorofilla, capaci di catturare raggi luminosi di differenti lunghezze d’onda: così riescono a produrre ossigeno sia a ridosso della superficie, dove la luce è diffusa, che a decine di metri di profondità, dove è quasi buio. 
    6-Come si collegano alle rocce sedimentarie?
    Rocce silicee organogene: derivano dai resti di organismi marini che utilizzano la silice per la costruzione dei loro gusci e dei loro scheletri. Alla loro morte i resti si accumulano sul fondale e, dopo essere andati incontro a diagenesi, si trasformano in rocce. Tra gli organismi più importanti riscontriamo le diatomee, che generanodiatomiti; i radiolari, che formano le radiolariti; e infine le spugne, che hanno delle strutture silicee (spicole), danno origine alle spongoliti.
    7-E perché sono importanti come fonte di energia per la nostra tecnologia?
    Questi protisti, erroneamente assimilati alle microalghe verdi, sono responsabili di improvvise e massive crescite, note come bloom, negli oceani e nei mari del pianeta. Il fenomeno, che rappresenta uno dei principali meccanismi attraverso cui avviene la fissazione del carbonio sulla terra, è alla base della catena trofica marina e contribuisce al sequestro di circa il 40% dell’anidride carbonica globale. Nonostante questo ruolo, i fattori fisiologici e biochimici che determinano l’inizio e la fine dei bloom sono poco noti. Tuttavia la capacità “fisiologica” di sviluppare biomasse è di grande interesse per la possibilità di un loro utilizzo come fonte di composti bioattivi e per la produzione di energia. In particolare, poiché i lipidi delle microalghe sono utilizzabili come succedanei del petrolio, questi organismi unicellulari sono oggetto da circa 15 anni di un’attiva ricerca per la selezione e crescita di specie per la produzione di biodiesel. Ne consegue che studi sui fattori chimico-fisici e metabolici che controllano la crescita delle microalghe, soprattutto nel caso delle diatomee, sono propedeutici per lo sviluppo di un sistema per la produzione di energia rinnovabile ed eco-compatibile.

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  5. (Gruppo Aversa, Miccinilli E., Miccinilli S.)

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